Sono personalmente dell’idea che queste situazioni di cambiamento e riadattamento delle abitudini di vita, possono essere un’opportunità per fornire al nostro cervello nuovi stimoli. Non a caso la razza umana non si è estinta (come i dinosauri), malgrado continui cambiamenti climatici e altre catastrofi che hanno coinvolto la nostra specie. Ma, senza nulla togliere ai nostri avi, anche quello che stiamo vivendo in questi giorni a causa della quarantena forzata dal coronavirus, è nel nostro piccolo una potenziale catastrofe. Non tanto per la nostra salute fisica (che fino a che stiamo a casa è itelligentemente tutelata), ma per le ricadute che ci sono in termini mentali. Non ce ne accorgiamo ma stiamo vivendo un cambiamento in atto, a livello cognitivo e comportamentale, che non sappiamo bene quali conseguenze comporterà nella (spero prossima) vita normale. Di certo, un cervello inattivo è pericoloso. E’ come accendere la propria auto nel box senza partire. Prima o poi il monossido di carbonio che esce dalla marmitta ti addormenta e ti uccide. Ecco proprio cosi. Le nostre case possono diventare “il nostro box” mentale, per questo è necessario tenere aperta la porta e far girare la nostra macchina (il cervello).